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Grotta della Sibilla

-450/+25 Grotta di Cittareale La 297 Cittareale (RI)

Lunghezza oltre 2.650 m

Circa 1400 sono le grotte attualmente conosciute nel Lazio. Di queste la maggior parte si trova nel massiccio dei Monti Lepini (477), seguito dai Monti Ausoni (169), gli Aurunci (111), gli Ernici (104). Alcune grotte sono poi notevoli per estensione. Il primato spetta alla Grotta degli Urli (Guarcino, Frosinone): la più profonda (-600m) ed anche la più lunga (3620m). Per sviluppo verticale si può citare l'Abisso Consolini (-550m, Carpineto Romano, Roma) e la Grotta di Cittareale (-450m, Cittareale, Rieti). Per sviluppo orizzontale la Grotta di Pastena (3000m, Pastena, Frosinone) e la Grotta del Formale (2920m, Carpineto Romano, Roma). Il mondo sotterraneo e le sue acque vivono di delicati e complessi equilibri chimico-fisici e biologici. Sono ecosistemi vulnerabili, in molti casi sottoposti a rischi di degrado ed inquinamento permanenti ed irreversibili. L'immaginario collettivo ha popolato il buio delle grotte di esseri immortali, creature malefiche, draghi fantastici. L'esplorazione scientifica, invece, ha portato alla luce i reali abitatori delle grotte e, più in generale, di tutto l'ambiente sotterraneo. Molte specie di animali, infatti, trascorrono la loro intera esistenza nel mondo ipogeo. Si tratta, in genere, di creature piccole (questione di millimetri o pochi centimetri), cieche, depigmentate, eleganti. Gli incontrastati padroni delle tenebre sono invertebrati: sia terrestri che acquatici, ed in particolare dominano gli Artropodi (insetti, ragni, pseudoscorpioni, millepiedi, crostacei).
La cavità è di grande interesse per l'estensione, la profondità, la morfologia, la presenza di gesso ed il fatto che è scavata nella formazione della Scaglia, generalmente poco propensa a contenere fenomeni carsici di rilievo. La progressione è molto impegnativa, anche per la presenza di strettoie non certo facili. E' sempre presente il pericolo di caduta massi.

  
Il Presidente del Gruppo Grotte Pipistrelli Nilio Conti ci illustra la mappa della grotta di Cittareale dallo stesso scoperta nel 1980

Negli ultimi anni la speleologia ha avuto, in Italia, un forte incremento e, anche nel Lazio, l'attenzione per le esplorazioni sotterranee sta assumendo aspetti sempre più interessanti. Il fascino dell'esplorazione è il principale motivo d'attrazione verso questa particolare attività, ma a questo si aggiungono anche interessi di carattere scientifico, ambientale e culturale. Basti pensare che gli speleologi organizzati in società nazionali sono circa duemila, ma quelli "occasionali" sono quattro o cinque volte di più. Generalmente, ogni speleologo fa parte di un gruppo che coordina, a livello locale, l'attività esplorativa e promozionale. In Italia di questi gruppi ce ne sono duecentocinquanta. Anche il "turismo sotterraneo" sta riscuotendo un discreto successo: sono circa un milione le persone che hanno visitato le cosiddette grotte turistiche, cavità naturali per la cui visita, sempre guidata, non c'è bisogno d'attrezzature professionali. Per rendere possibile l'ingresso in queste grotte ad un visitatore non professionista, all'interno delle gallerie, sono sistemati camminamenti con ringhiere e impianti fissi d'illuminazione. Man mano che ci si avvicina al mondo della speleologia ci si accorge, nonostante il crescente interesse, di quanto siano scarne le informazioni sulla vera attività dello speleologo. Poco si sa sul suo lavoro e su come lo faccia. Alcuni speleologi sostengono che loro stessi sono i principali responsabili di questa scarsa informazione. "Ci rassegniamo a lasciar circolare dati imprecisi sulla nostra attività - dicono - e a volte ci chiudiamo, anche mentalmente, nei nostri infiniti mondi, rinunciando a spiegare meglio ciò che facciamo". Comunque tutti coloro che abbiano in mente di dedicarsi alla speleologia dovrebbero impegnarsi, per quattro o cinque settimane, a seguire corsi di teoria e pratica, dai costi non proibitivi, organizzati dalle varie associazioni. Indispensabile anche un'attrezzatura adeguata che prevede come base un casco su cui è fissato l'impianto di luce ad acetilene e in più una luce elettrica, in caso d'emergenza, imbrachi e attrezzi da corda, vestiario termico, una tuta di nylon antistrappo, resistente all'acqua. La fondazione speleologica più antica nel mondo è quella denominata "Circolo Speleologico Romano" Via Ulisse Aldrovandi 18 a Roma, (tel.06 321622); sempre a Roma, in via Jacopo Ferretti 7, ha la sede la Federazione Speleologica del Lazio. Ci si può rivolgere anche al Gruppo Speleologico "Le talpe" di Corso Mazzini, 56 a Cittaducale, in provincia di Rieti (tel. 0746 602390); e, infine, il gruppo Grotte Pipistrelli Terni, con sede in Via Fratelli Cervi, 31, C.P. 60 - 5100 Terni, (tel. 0744 286500).

E' questo il gruppo che, una ventina d'anni fa, ha scoperto ed esplorato la grotta di Cittareale. Per i patiti di primati ecco una sintesi delle più profonde grotte italiane: la grotta più profonda ( cioè quella che ha il dislivello maggiore fra la quota interna più alta e quella più bassa) è Olivifer (-1210), sul Monte Grondilice, sulle Apuane, in Toscana. La seconda è il complesso Corchia - Fighiera' Farolfi (Lucca, Toscana); a seguire, il complesso della Preta (Verona, Veneto) profonda 985 mt. Poi, il complesso Gordami - D'Avanzo (Udine, Friuli), con 935 mt.; e ancora c'è l'abisso dello Gnomo (Lucca, Toscana), profonda 925 mt. Con la stessa profondità anche il complesso di Pioggia Bella (Cuneo, Piemonte). Tornando nel Lazio, sono numerose le grotte degne d'attenzione, come l'abisso Vermiciano Gresole (Frosinone, Lazio) profondo 439 mt., scoperto ed esplorato negli anni '60 dallo speleoclub Roma. Il Vermiciano è stato considerato per lungo tempo (prima che fosse scoperto "Il pozzo della Sibilla" di Cittareale) l'abisso più profondo del Lazio. L'abisso degli Urli (Guarcino, Frosinone) esplorato nel 1987 è profondo 246 mt. Segue l'abisso Cianchella a Maremola, vicino Formia, profondo 297 mt. E per finire, come già accennato nell'elenco delle profondità del Lazio c'è la fantastica scoperta della grotta di Cittareale. Scoperta dal Gruppo Grotte Pipistrelli Terni nel 1983, si è rivelata, nel tempo, una cavità carsica degna di grande attenzione da parte degli speleologi tanto da essere considerata la prima nel Lazio per sviluppo e profondità. La grotta di Cittareale ha, attualmente, un dislivello di 475 mt. e uno sviluppo di 2650 mt. ma, riferiscono gli esperti, l'attività di esplorazione è ancora in corso.

 

 

 





 

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