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Alta Quota cresce


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Inaugurato il nuovo stabilimento della birra artigianale di Cittareale. «Voi siete la testimonianza che le cose che raccontiamo possono realizzarsi» ha detto il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Regnini


di  Andrea Magliano

 

Inaugurato il nuovo stabilimento della birra artigianale di Cittareale. «Voi siete la testimonianza che le cose che raccontiamo possono realizzarsi» ha detto il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Regnini


Inaugurata a Cittareale la nuova casa della Birra Alta Quota. Portati a valle macchinari e l'intera linea di produzione della ormai famosa birra artigianale che lascerà in 'alta quota' il laboratorio di sperimentazione. Un'idea che viene da lontano, dal 2008, quando il progetto per la produzione della birra artigianale è inserito nel programma 'Falacrina' a sostegno dei rifugiati politici, ospiti del Comune di Cittareale. Due anni dopo, dalle parole ai fatti, con l'apertura del laboratorio sperimentale di birra artigianale, a circa 1500 metri di altezza, presso il terminal turistico di Selvarotonda.

Oggi la nuova sede, uno stabilimento di 700 metri quadrati costruito in sei mesi con un investimento di oltre 600.000 euro, realizzato nell'area artigianale di Cittareale, progettata circa 15 anni fa e che solo grazie ad un imprenditore della Sabina ha visto il suo compimento. Almeno in parte. Con i suoi tre i dipendenti, di cui due appartenenti al progetto Sprar, la produzione - con ben nove tipologie - rimarrà la stessa del vecchio laboratorio: 50.000 litri l'anno. Numeri che Claudio Lorenzini, patron e ideatore dell'intero progetto, prevede di triplicare in tre anni, sia per la produzione che per il personale.

«In pochi anni, come dice il nostro slogan, abbiamo fatto innamorare - ha detto prima del taglio del nastro -. Abbiamo girato l'Italia e continuiamo a girarla parlando di questa vallata, della Valle Falacrina. Tentiamo di fare 'innamorare' non soltanto con il nostro prodotto ma soprattutto con la bellezza di questo territorio, di Cittareale e di tutta la vallata».

Nell'opera di Claudio e di sua moglie, Emanuela, troviamo tutti i suggerimenti e le soluzioni che ci permettiamo di offrire nei nostri convegni per uscire dalla crisi, ha poi detto il presidente della Camera di Commercio di Rieti Vincenzo Regnini presente all'evento, oltre al sindaco di Cittareale e alcuni sindaci dei comuni limitrofi, il direttore dell'Archivio di Stato di Rieti Roberto Lorenzetti ed il Prefetto Chiara Marolla.

«Questa esperienza testimonia come un'impresa arricchisca il territorio. Grazie Claudio e grazie Emanuela per averci dimostrato la vostra capacità di lavorare in rete, di legarvi alle aziende del territorio. Si parla di innovazione di processi e di prodotti e voi lo state facendo. La birra spalmabile è stato un successo che ci ha reso tutti orgogliosi. Voi, così come diciamo da tempo, - ha aggiunto Regnini - state internazionalizzando, state conquistando i mercati internazionali. Allora è evidente che la soddisfazione dell'imprenditore è grande, ma permettetemi di dirvi che è anche tanto grande quella di colui che in qualche modo racconta delle teorie che poi approdano nella pratica e in una risposta certa. Voi siete la testimonianza che le cose che raccontiamo possono realizzarsi».

«Questa è una iniziativa che parte nel 2008 con un progetto che è stato finanziato dal Ministero dell'Interno diretto, in particolare, all'integrazione dei rifugiati in territorio nazionale. C'è anche una valenza sociale in questo progetto che ha avuto nel territorio un'importanza fondamentale sotto tanti punti di vista» ha poi detto il Prefetto Chiara Marolla sottolineando l'evoluzione del progetto stesso sfociato dal piccolo laboratorio allo stabilimento di oggi.

«Due aspetti - ha aggiunto - che messi insieme costituiscono sicuramente un valore aggiunto rispetto ad altri interventi. Ma questo dimostra anche si possono fare senza disgiungere i due aspetti. Quello dell'integrazione è un problema che ha questo nostro Paese, ma se noi opereremo in questa direzione e con questa volontà, che deve essere del territorio a cominciare dagli amministratori locali che devono sostenere queste iniziative, io credo che noi non solo ce la potremo fare ma sicuramente saremo primi rispetto a tanti altri». Dopo gli auguri di rito alla coppia di imprenditori, il Prefetto ha poi chiuso con una promessa: «Tra cinque anni saremo qui con un altro stabilimento ancora più grande».

L'atteso taglio del nastro ha infine aperto le porte allo stabilimento. Grandi spazi suddivisi tra magazzini e laboratori, con nuove macchine ben distribuite, uffici, un piccolo museo dove prenderanno posto vecchi attrezzi agricoli, ed una novità, ancora una idea di Lorenzini: l'osteria, o meglio, una sala d'incontro che presto accoglierà chiunque vorrà trascorrere del tempo tra le birre Alta Quota, affettati e prodotti del territorio.

Il pranzo e la birra artigianale offerta a tutti gli ospiti ha di poco anticipato il varo dell'ultima iniziativa: il panettone alla birra, in partnership con la pasticceria di Domenico Napoleone a Rieti, gustato e particolarmente gradito da Regnini e Marolla. «È un omaggio a Claudio e Emanuela - ci dice Napoleone - un prototipo ben riuscito che merita un lancio degno per l'ennesima proposta di Alta Quota. Presto la presentazione ufficiale» annuncia infine, sussurrandoci che per Pasqua è però in arrivo la colomba, quella alla birra s'intende!

da 'Il Giornale di Rieti'...

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domenica 15 dicembre 2013

 
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