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Scavi di Falacrinae

Campagna 2006

 
Campagna Scavi 2005

Filippo Coarelli: «Per Cittareale prevediamo ancora due campagne di scavo»

Nato a Roma, archeologo, professore ordinario di "Antichità Romane" e di "Religioni del Mondo Classico" presso l'Università degli Studi di Perugia, autore di oltre 250 pubblicazioni, è il direttore degli scavi archeologici di Cittareale

 

La sua fama è legata agli studi storico-topografici sul Foro Romano, sul quello Boario e sul Campo Marzio. Filippo Coarelli, nato a Roma, archeologo, professore ordinario di Antichità romane e di Religioni del mondo classico al Dipartimento "Uomo & Territorio Sezione di studi comparati sulle società antiche" dell'Università di Perugia, autore di oltre 250 pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo, è il direttore degli scavi archeologici di Cittareale ed autorevole interlocutore.

Prof. Coarelli facciamo il punto della situazione. Ci sono delle novità?

Le novità sono sostanziali. L'interesse fondamentale dello scavo era di identificare ed esplorare il sito di Falacrinae, anche in vista del progetto di esposizione in occasione del bimillenario della nascita di Vespasiano che cade nel 2009. Ora, dopo la campagna di quest'anno, possiamo dire quasi con certezza che il problema è stato risolto, poiché lo scavo ha rilevato la presenza di un abitato esteso per 8-10 ettari, cui appartenevano i resti portati alla luce di una casa con annesso magazzino e parte di un'altra. Inoltre, la necropoli tardo antica, scoperta più a valle, in località Pallottini, doveva anch'essa appartenere all'abitato di Falacrinae.

Nel corso delle operazioni di scavo avete incontrato qualche problema tecnico?

Non di particolare rilevanza, tranne le solite piccole difficoltà, inevitabili nel corso di un'operazione complessa come uno scavo. Il problema principale è semmai quello economico, che quest'anno è stato risolto grazie alla disponibilità ed alla generosità del Comune di Cittareale e della Comunità Montana del Velino. E' evidente però che in futuro sarà indispensabile accedere a fonti di finanziamento stabili e garantite, se si vuole che il progetto vada avanti.

Quale ritiene sia la strategia migliore per la conservazione dei reperti?

E' importante innanzitutto che i materiali scoperti restino a Cittareale. Per questo è indispensabile la realizzazione di un museo in loco, che è del resto in avanzato stato di progettazione.

Immaginava che Cittareale avrebbe restituito un tesoro simile?

Naturalmente lo speravamo, altrimenti non avremmo avviato un' impresa faticosa e costosa come questa. Alcune scoperte naturalmente sono inaspettate, come la necropoli tardo -antica/alto medievale.

Quale sarà allora il futuro dei ritrovamenti venuti alla luce?

Il futuro del patrimonio archeologico rinvenuto è, come dicevo, legato alla creazione di un museo locale. Bisognerà anche pensare, in tempi brevi, alla pubblicazione scientifica ed alla divulgazione dei risultati ad un pubblico di non addetti ai lavori. Per quest'ultimo aspetto, la collaborazione dei giornalisti sarà fondamentale.

Tempi e costi dell'operazione?

I tempi dell'archeologia sono necessariamente lunghi. Limitandoci ai programmi a breve / medio termine, prevediamo ancora due campagne di scavo (2007 - 2008), anche in vista della grande mostra su Vespasiano e sui Flavi, che avrà luogo a Roma, presso il Colosseo, e in Sabina (Rieti, Cittareale ed altre sedi da fissare) nel 2009. I costi non possono essere fissati con sicurezza: è prevista la presentazione di un progetto complessivo a lungo termine, che dovrebbe essere pronto per ottobre 2006.

 

  

vedi la locandina scavi 2005
   
vedi la locandina scavi 2006

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